\paperw5052 \margr0\margl0 \plain \fs20 \pard\tx456\tx1176\tx1896\tx2616\tx3336\tx4056\tx4776\tx5496\tx6216\tx6936\tx7656\tx8376\tx9096\tx9816\tx10536\tx11256\tx11976\ATXts192\ATXbrdr0 \f1 \fs20 Cittα del Messico Φ costellata di chiese, sontuose e modeste, costruite in posizione dominante o nascoste tra gli edifici coloniali, frequentate da folle di fedeli e pellegrini, oppure vuote e abbandonate come un monumento che ha esaurito la su
a funzione.\par
Nel 1528, subito dopo la Conquista, venne istituito il vescovato del Messico, allora presieduto da padre Juan de Zumßrraga che fece abbattere gli ultimi idoli. Francescani e Domenicani fondarono una miriade di chiese, conventi e collegi
per educare gli indigeni alla fede cristiana. Le prime chiese erano austere, costruite secondo lo stile rinascimentale con elementi gotici, ma poi divennero sempre pi∙ trionfali, con facciate barocche esuberanti, ornamenti churriguereschi e ricche decor
azioni interne sovraccariche dÆoro, tanto che il VicerΦ Antonio de Mendoza dovette richiamare gli Ordini religiosi alla moderazione.\par
Una delle chiese pi∙ note Φ San Francesco dÆAssisi, stretta tra i palazzi della centralissima Via Madero: si tratta
dellÆunico edificio superstite di un convento francescano fondato nel 1524 per volontα di \b \cf4 \ATXht521 Hernßn CortΘs\b0 \cf0 \ATXht0 e costruito sulle rovine del ôserraglioö di Moctezuma. Questa chiesa, nella quale venne celebrato il primo Concilio
dei vescovi messicani, fu smantellata durante il periodo del governo riformista e riconsacrata al culto soltanto allÆinzio del nostro secolo.\par